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Pierangelo Bertoli   Augusto Daolio

Giorgio Gaber   Mia Martini





"ADDIO PIERANGELO" di Marco Re "Rock 63"

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Conoscevo bene Pierangelo, sin dagli esordi, ricordo i suoi primi dischi in dialetto emiliano per poi approdare a una canzone in lingua con il tutt'ora bellissimo e mai dimenticato
"EPPURE SOFFIA". Lo ricordo nei suoi tantissimi concerti ai festival dell'Unità nei quali si faceva portare sul palco letteralmente in groppa ad un amico musicista fregandosene del suo handicap...per poi cantare con passione le sue canzoni di protesta di rabbia contro un sistema che non gli piaceva.

Cantautore nel senso vero del termine con il cuore sempre a sinistra, è sempre stato coerente e rigoroso senza mai essere affascinato dal successo a tutti i costi anche perchè consapevole di "non avere una immagine vincente" nè facilmente "passabile in tv". Forse tutti lo ricordano per la sua apparizione sanremense con i Tazenda e non hanno mai conosciuto le suer canzoni più belle.

Sarebbe bello che chi ama la canzone d'autore andasse a riscoprire questo cantante che ha sempre vissuto
"a muso duro" (per citare il titolo di una sua bella canzone) e che purtroppo, da oggi, non potrà più farci ascoltare nulla.

Addio Pierangelo. Ci mancherai come uomo e come artista. E grazie per la grande lezione di onestà, di semplicità, di coerenza e di coraggio che ci hai lasciato. Addio.

agenzia da ROCKOL (7 ott 2002)

E' scomparso alle 4.30 della scorsa notte Pierangelo Bertoli, cantautore sessantenne autore di "A muso duro", "Spunta la luna dal monte" (presentata, insieme ai sardi Tazenda, nell'edizione 1991 del festival di Sanremo) e "Eppure soffia": il decesso è avvenuto al Policlinico di Modena, non lontano dalla sua natìa Sassuolo. L'artista era da sempre costretto su una sedia a rotelle in seguito ai postumi di una poliomelite infantile. torna su


Biografia di Pierangelo Bertoli (da ADNKronos)

Nato a Sassuolo il 5 novembre del '42, Pierangelo Bertoli ha esordito nel '76 con l'album 'Eppure soffia'. Un disco che mette subito in chiaro quali saranno i temi della sua produzione: impegno sociale, riscoperta delle radici, denuncia ma anche canzoni d'amore nel senso classico. 'Figlio' della stessa scuola musicale emiliana cui appartengono Dalla, Ligabue, Carboni, Morandi e anche Guccini e Vasco Rossi, Bertoli arriva al successo nel '79 con 'A muso duro', una sorta di 'manifesto poetico' che rivela lo spessore dell'autore.

All'inizio degli anni '80, anche le classifiche scoprono Bertoli grazie all'album
'Certi momenti' con il singolo 'Pescatore', cantato in duetto con Fiorella Mannoia. Ma il pezzo piu' 'forte' dell'album e' quello omonimo, in cui Bertoli si schiera a sostegno dell'aborto scagliandosi contro la Chiesa. Gli anni '80 sono particolarmente prolifici per lui, con la pubblicazione di 'Album', 'Frammenti', 'Dalla finestra' e 'Petra'. Nell'86 Bertoli celebra i dieci anni di carriera con 'Studio live', doppio album antologico. L'anno dopo, nasce il progetto 'Canzoni d'autore' come omaggio a cantautori vecchi e nuovi della scena italiana, tra cui Conte e De Andre'.

Intanto Bertoli, costretto su una sedie a rotelle da una forma di poliomelite, non smentisce la sua natura di autore e persona impegnata. Dopo altri dischi come
'Tra me e me', dove canta 'Sogni di rock 'n' roll' dell'allora sconosciuto Luciano Ligabue, e 'Sedia elettrica', l'artista realizza uno spot televisivo per la 'Lega per l'emancipazione dell'handicappato' come attore e vince il Telegatto. Tra l'altro, Bertoli si e' anche impegnato politicamente schierandosi apertamente con Rifondazione comunista. Nel '90 pubblica 'Oracoli', con il singolo 'Chiama piano' che canta in duetto con Fabio Concato. L'anno dopo la decisione di partecipare al Festival di Sanremo, da sempre lontano dalla linea ideologica dell'artista, con 'Disamparados (spunta la luna dal monte)' presentato insieme al gruppo sardo dei Tazenda.

Quasi a sorpresa, arriva un buon successo e un piazzamento onorevole in classifica, e
'Spunta la luna dal monte' diventa anche un album di 'best' che resta uno dei piu' graditi al grande pubblico tra i tanti di Bertoli, tanto da vincere il disco di platino. Bertoli torna a Sanremo anche nel '92 con 'Italia d'oro', una canzone-invettiva molto amara che suona come una specie di profezia su Tangentopoli, che sarebbe scoppiata da li' a poco. L'autore denuncia sofferenze, ingiustizia e truffe politiche. Bertoli aveva appena pubblicato il nuovo album dal titolo 'Trecentouno guerre fa', che lo ha visto tornare sulla scena dopo qualche anno di silenzio. L'album contiene quattro inediti e 14 brani in totale, tutti pezzi 'storici' di Bertoli come 'Pescatore', 'Spunta la luna dal monte', 'La fatica', 'Favola', 'Oracoli' e 'Cosi''.

tratto da "società - Adnkronos"
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Augusto dei Nomadi: nel decennale della morte

Vorrei ricordare un grande protagonista della canzone d'autore : Augusto Daolio di cui  ricorre il decennale della morte. Semplicemente grazie Augusto per trent'anni di NOMADI!
(Marco "Rock 63",2002
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ASSOCIAZIONE "AUGUSTO PER LA VITA"

Una poesia e un quadro di Augusto Daolio

Links di grande interesse


Riporto dalla rete la seguente notizia :

Dieci anni fa, il 7 ottobre 1992, moriva – in seguito ad una battaglia contro un tumore ai polmoni -
Augusto Daolio, mai dimenticato leader dei Nomadi: la sua scomparsa è stata ricordata da Beppe Carletti, che ha però lanciato un grave j’accuse nei confronti dei media televisivi. "Voglio ricordare Augusto com’era", ha dichiarato il musicista all’ADNKronos, "Né santo né delinquente, ma uomo normale. Del resto era una persona semplice, a lui le grandi kermesse non sarebbero piaciute: forse è meglio che la televisione – impegnata com’è a celebrare ‘Love me do’ e James Bond - si sia dimenticata di lui". (2002)


NOMADI - alcuni  LINKS interessanti

http://members.xoom.virgilio.it/solonomadi/home.htm

http://digilander.iol.it/ilsuonodelleidee

http://www.augustoperlavita.it/

http://www.keycomm.it/users/alberto


http://www.geocities.com/TheTropics/4484/augusto.htm


http://www.stefanoghelli.it/

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Tratto da "Augusto Daolio: musicista, poeta, scrittore":

Augusto Daolio è nato a Novellara (Re) il 18 febbraio 1947. come ebbe a scrivere lui: "... nel cuore della notte, mentre freddo e brina duellavano con rami secchi di pioppi e tigli". A sedici anni iniziò la sua avventura musicale con il complesso dei Nomadi, attività che fu per lui, fino agli ultimi momenti della sua vita, essenzia le e per la quale il suo impegno fu totale. L’ attività musicale di Augusto e del suo complesso, di cui era il leader carismatico ha segnato un' epoca e per tanti giovani degli anni Sessanta e Settanta le loro canzoni furono una bandiera. Non solo perchè denunciavano il grande disagio di una gioventù che si sentiva testimone occulta dell' olocausto e che viveva il malessere di una società in crisi di identità, ma anche perchè contestavano l' impostazione di un costume religioso che si reggeva sull'ipocrisia e il perbenismo. Anche se quei giovani ormai sono diventati padri, quelle canzoni continuano a vivere nei loro cuori e l' amore per queste è stato trasmesso ai loro figli. Questo a dimostrare che, quando le grandi tematiche della vita diventano un "sentire comune", non esiste una salto generazionale. La pittura , altro suo grande impegno artistico, non è mai stata un'attività subalterna a quella musicale ed era frutto delle sue capacità naturali ed istintive. La sua "maniera' di disegnare e dipingere non era schiava di un metodo, così come quella di comporre. Tutto quello che Augusto presentava era sempre e comunque ben radicato nella natura, madre e ancella di tutte le cose. La fantasia guidava la sua mano alla ricerca di un mondo surreale e magico. Amava molto dire: "...mi interessa l' aspetto magico e segreto delle cose, gli enigmi, le illusioni delle ombre". Queste attività lo hanno portato a girare il mondo e, nonostante il profondo legame con la sua terra d'origine, era un cosmopolita o meglio: "un uomo del mondo, un uomo del mio tempo, ma anche un uomo antico". Era autodidatta, pieno di curiosità e di una carica vitale che gli permisero di vivere un'intensa seppur breve attività artistica. Il vuoto che ha lasciato è incolmabile, e lo testimoniano le migliaia di persone che ancor oggi percorrono lunghe distanze solo per un saluto o per respirare le atmosfere a lui care.

L'Associazione "AUGUSTO PER LA VITA"
nasce inizialmente per dare un senso alle offerte che amici e parenti lasciavano salutando Augusto, si continuò a collaborare raccogliendo fondi per incentivare e promuovere la ricerca sul cancro, assegnando borse di studio per la ricerca oncologica. Queste raccolte di fondi anche oggi arrivano da iniziative sostenute dal gruppo dei Nomadi, proventi delle mostre di quadri di Augusto (cataloghi) varie manifestazioni dei molti Fans Club o semplicemente da un moto d' affetto e solidarietà che le persone sentono per allacciare così un ulteriore "filo" che li unisca a lui. A luglio del '95 sono state assegnate 5 borse di studio ed altre, per circa 180 milioni di lire stanno per essere consegnate .L’ Associazione vuole anche far conoscere a coloro che non hanno avuto la fortuna di incontrarlo le molteplici attività artistiche di Augusto e le sue grandi doti umane.
Inoltre, si prefigge lo scopo di ampliare la sua attività in collaborazione con altre Associazioni che abbiano intenti comuni.

Associazione "AUGUSTO PER LA VITA"
Via De Amicis 44 -42017 Novellara (RE)
c/c postale n.14395420

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PRINCIPE DESIDERIO
(di Augusto Daolio)

Mi è stato promesso in giorni di sole malato
il sapore amaro della morte
ma io non lo conosco ancora.
Conosco però l'impotente bestemmia rabbiosa, lacrimosa
che sale da dentro
per ognuno che parte così all'improvviso senza lasciare indirizzo.
Dietro le spalle solo grandi stanze,
vuote, lunghe, troppo alte, troppo buie.
Io non lo conosco ancora
questo viaggio che immagino faticoso e senza speranza.
E vedo ogni giorno che passa
ogni ora,
pieni di luce e colori.
Non può morire la luce
e finchè il sole si alza sul mondo
fiorisce di bellissimi pensieri, che sono fiori.
Tra le musiche della vita,
la morte è la musica più straziante,
più forte, prepotente, cattiva:
Brucia il foglio della partitura in grigia cenere
e in fiamma tutto riduce,
muore chi ama, chi ha amato
chi canta, chi ha cantato
chi suona, chi ha suonato.
Sapore amaro quello della morte.
Sparite è la luce appena venuta
piccola giovane luce che piano piano cresceva,
senza fretta,
e illuminava noi e i nostri gesti.
Non luce accecante che sfoca i contorni delle cose,
ma buona dolce e semplice
che le cose accarezza.
Sparita è la tua luce come passa via la nebbia dalle nostre parti
ognuno grida
ma la foschia non si dirada.
Muto grido di disperazione.
Sei arrivato al tuo porto,
hai abbandonato il tuo remo.
Principe Desiderio
ombra senza età.

(Augusto Daolio)


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